Mi sono regalata un quadernino…
Tag: #poesia.#pensieri.
Con un certo stupore
ho scoperto
di avere, ancora, posto
nel mio cuore.
Piccole cavità da riempire
con latte caldo, miele
e un amore che tarda ad arrivare.
Poesie tristi sulla punta della lingua
graffiano la gola, dettano tempi e fiato.
I poeti non hanno nomi di donna.
Fissano un’immagine quieta, rassicurante
e là ci lasciano per sempre.
Siamo quelle che vorrebbero noi fossimo.
Chę di donne stanche nessuno
vuol sentir parlare.
Così restiamo sognate e sognanti
Intrappolate per sempre in un verso.
Ma io sono sangue e nervi
Sono un poeta con nome di donna
Mai rassicurante, racconto quello che vedo.
Meraviglioso.
E quando mi ricorderai con un sorriso
Rabbia e sogni cadranno dalle mani
Nessun rimpianto, solo sapremo di esserci stupiti il cuore.
Un timido sole racconta di pioggia portata dal vento.
Vento carico di odori e la porta aperta di questa casa abbandonata.
Al mio fianco, un profeta del tempo
mi dice cose che già so, forse sono io
quando mi assolvevo da ogni peccato.
Mi racconta un futuro che è già passato
nascosto tra le carte truccate del presente.
Ho avuto paura e ho amato
Mi chiede: cosa hai ancora da temere?
Ora, nulla.
La vita stanca, ma non è bellissimo stare qui?
Oh, sì.
Bello come il perdono o forse un dono inaspettato
Meraviglioso
Oh, sì.
Meraviglioso
A Marielle Franco, donna luce.
E lei credeva che la notte la facesse bella
e che truccarsi il giorno, fosse una necessità.
-I visi sono maschere e nessuno è quel che sembra.-
Andava per la sua strada
e ogni tanto senza ragione ritornava
accadeva così, quando era più semplice
mantenere fermo il cuore.
E lei credeva di avere in mano il suo destino
di essere salda nelle sue ragioni
di poter fare senza disfare
e rifare di nuovo senza ferire.
E lei era incapace di restare
sapeva di non essere necessaria.
E amava, a modo suo, senza costrizioni.
E sapeva che si può amare in tanti modi
ma capiva solo il suo desiderio di libertà.
@ziaMafy.
Ombre.
Dimmi,
cosa sarebbe l’amore,
se non ci fossero i poeti a raccontarcelo?
…
Sorrido leggendo poesie d’amore,
ma l’amore, l’amore mi fa piangere.
In lacci stretti che fermano il sangue mi costringe.
Cerco la bellezza in ogni sua forma e
guardo invecchiare le mie mani.
Ricordo quando il futuro
era roccia da incidere,
ora che è il mio passato
non mi pento di niente.
Amo ogni mia ruga,
ogni difetto,
che sa di tempo vissuto.
È la somma dei tuoi sorrisi,
che devo sottrarre
o forse solo imparare
(…anche se è un pensiero che mi fa tremare…)
che non ci sei più.
Mafy.
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