Mi sono regalata un quadernino…
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I miei anni
I miei anni migliori sono adesso
Liberi da ogni costrizione.
Alle spalle i sogni
Davanti agli occhi
La bellezza.
I vincoli
Le regole
Sono convenzioni a cui cede
E si arrende, giovinezza.
I miei anni da vivere
Da masticare come
Una cicca alla cannella
Profumano di sorrisi
E comprensione.
Occhiali sghembi sul naso
E rosso vivo sulle labbra.
La gioia di saper ancora arrossire
Mandare baci dal balcone
Ridere con consapevole intenzione.
Sì, sono adesso i miei anni migliori.
Alba.
Quello che resta della notte.
Un attimo
Non farti distrarre da immaginifiche illusioni,
ché per amare basta un attimo
è dimenticare che ruba il tempo.
Non mettere in dubbio la mia forza,
posso scrutare l’abisso e non perdere il sorriso.
Non nasconderti dietro i tuoi incubi
forse un giorno ti racconterò i miei.
Non pensarmi ingenua.
Non credermi innocente.
Chiedi, da me puoi avere l’impossibile.
Io sono qui.
Ora cerca dentro di te
hai il coraggio di amarmi?
…ora tocca a me.
Ciao, sono Mafalda e ho 57 anni, faccio l’artigiana, rilegatrice e restauratrice…e sono zitella.
No, non sollevate obiezioni, single, non fa per me.
Mi piace la parola zitella, riempie la bocca, profuma di antico. Racconta di scelte fatte e subite, sa di vita vissuta. E come ogni zitella che si rispetti, sono spigolosa, dura …be’ poi ogni tanto mi capita (sono una donna distratta) di comportarmi ‘bene’ e divento affabile, rido con facilità e ho la battuta pronta …sono un po’ civetta, sì, ma solo un po’ sia mai diventi simpatica.
Sarebbe una vera disgrazia.
Mi piace leggere, tantissimo.
Ogni tanto scrivo, non tanto quanto vorrei o, forse, troppo, non ho ancora deciso. Mi innamoro di tutto, ma non di tutti, è facile coinvolgermi non lo nego.
Non mi nego.
Anche se questo porta, inevitabilmente, qualche delusione, ma le delusioni non mi spaventano: sono le persone, che se ne vanno senza lasciarti nulla, quelle che temo. Amo la solitudine, ma non posso fare a meno degli altri e sono malinconica, ma mai triste e mi reputo una persona fortunata.
Sono imperfetta, contraddittoria, ombrosa.
Timida, insicura e poi sfrontata.
Vivo ogni emozione e cambio ogni giorno, fedele a me stessa…
Ora sapete quasi tutto, quasi.
Vento
Chiedimi di restare
ma chiedimelo adesso.
Tra un minuto sarà tardi.
Tra un minuto sarò
un sorriso obliquo e occhi chiusi.
Un cielo che abbaglia e niente più notti.
Una porta chiusa alle spalle
e davanti, una finestra spalancata.
Tra un minuto sarò azzurro
e rosso delle labbra.
C’è fuori un cielo basso e pioggia leggera
in me, ancora un po’ di Natale.
Il cammino acceso e musica.
Guardo fuori dalla finestra,
-luci ondeggiano lentamente-
alla mia immagine riflessa sul vetro, si sovrappongono ricordi.
La mente vaga, un libro aperto sempre alla stessa pagina.
“…mi pare un sogno, un illusione, tenerti stretto a me…”
Chiudo gli occhi… e nel profumo della legna bruciata,
si dissolve la malinconia.
Dicembre
Lentamente passa la notte
i pensieri rimangono incastrati
tra i tuoi occhi ed il giorno
così, dicembre scivola via.
Voglio che tu sappia
– se non del mio amore-
di quando ho lasciato al mio cuore
la possibilità di sognare
e confesso che, io figlia dell’inverno,
con inquietudine guardo
ai cieli troppo azzurri di dicembre.
Come la speranza
-troppo precipitosamente cala il buio
e un’ingannevole luna a rischiarare il cielo.-
lascia dietro di se, schiene curve e passi lenti,
così questi ultimi giorni dell’anno portano, faticosamente,
via la lusinga di un nuovo amore.
Io rimango ferma a guardare a nuovi giorni
sarà più difficile contarmi l’illusioni
più facile contarmi gli anni
più giusto contarmi i giorni.
Novembre.
Novembre è un viaggio da sognare sola.
Lontano anche da chi ti ama.
Ti ho amato perché mi amavi.
Ma il tuo amore è diventato presto una prigione.
Io ho bisogno di strada, di camminare,
di guardare i treni seduta sulla panchina di questa stazione.
-Guardo i treni fermarsi e ripartire,
non devo immaginare niente,
il mio viaggio è solo mio
e porta in un nessun luogo,
lontano dalla mia distrazione
e dalle certezze del mondo-
Nebbia che sale a nascondere cose, case e me.
Nascosta così al mondo,
mi lascio, finalmente, cadere giù.
Un salto
Poi risalgo
Come se ci fosse bisogno di ricordare
come se i ricordi non fossero già qui con me.
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