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Cronache dalla provincia I

 

 

pettegolare
Les Chuchoteuses, bronze de Rose-Aimée Bélanger.

Iersera, si discuteva della differenza tra il riportare una notizia, fare un pettegolezzo o calunniare qualcuno. Il fatto è, che vivendo in un piccolissimo paese (circa 1200 abitanti) a volte la linea di confine, tra le tre cose, è sottilissima.
Poniamo il caso tu venga a conoscenza che una persona si trova in difficoltà e previo il permesso della stessa, tu faccia circolare la voce per trovare aiuti, si può dire senza ombra di dubbio, che tu abbia riportato una notizia. Altro discorso è il pettegolezzo, supponiamo che per una serie di circostanze (tra l’altro in questi casi, sempre piuttosto imbarazzanti) tu abbia la prova provata di un adulterio e decida di raccontarlo in giro, anche se quello che racconti è vero, si può affermare con una certa sicurezza, che tu stia facendo un pettegolezzo.
E veniamo alla calunnia, se tu per motivi tuoi, che alla fine sono sempre gli stessi, (come insegna Miss Marple che di provincia se ne intendeva!) invidia, gelosia, denaro, cattiveria gratuita etc etc. ecco dicevo, se tu vai in giro raccontando di sospettare un reato senza nessuna prova, ché in quel caso dovresti denunciare non chiacchierare, sei un calunniatore.
Perché ricordate il paese è piccolo e la gente non mormora, ma ti telefona, per dire.

Agosto.

Non so ancora come ti chiami,

ma so esattamente come abbracciarti

ché il mio posto è là 

tra la tua spalla e il cuore.

Forse non può essere compresa appieno 

questa notte calda di agosto

senza i giusti pensieri.

Solo desideri.

Desideri che bruciano

non fanno respirare.

È Il vento, vento caldo

buono per impazzire.

Giustifica l’urlo di questo cielo carico di stelle

che si rivela solo a chi sa ascoltare.

Io ascolto il silenzio, mi dice di te più di quel che sa il mio cuore.

Io ti sto cercando…

tu fatti trovare.

@ziaMafy.