Sara alla stazione.

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forme geometriche nel cielo di città, foto personale 

 

L’uomo vestito di grigio guarda davanti a sé.

– Mai avuto così tanto tempo e così poco da fare…chissà a cosa sta pensando?-

Cammina sulla linea gialla della banchina, lentamente,un passo dopo l’altro.

– Farò tardi…- Si ferma…si è accorto che lo sto fissando? Abbasso gli occhi, non ho voglia di parlare. Guardo di sottecchi : è fermo davanti a me, accenna un sorriso e torna a camminare sulla striscia gialla. Conto i suoi passi…uno, due e tre…si ferma e poi ricomincia. Uno, due, tre…

Mai ho avuto così tanto tempo e fatto così poco. A cosa serve poi?

…uno, due, tre…- Il treno è in ritardo. Inutile mentire, non prenderò il treno…torno a casa.-

Invece rimango qui. L’uomo in grigio ora sta parlando con un gruppo di uomini, tutti in giacca e cravatta forse colleghi, certo un viaggio di lavoro. Guardo oltre. – Vorrei…niente in realtà non voglio niente. Ho freddo , forse dovrei…tanto non andrò da nessuna parte…

Vorrei, vorrei solo raccontarti di come mi manchi la notte, quando ho paura. Perché ho paura, sai? Mi sembra tutto così complicato, ho sempre più spesso giorni bui, senza luce. Mi sono sentita in colpa, perché ho sperato. Non è sciocco? Eppure, ho sperato. Invece niente, sono seduta in una stazione a parlare con te. Chissà se mi ascolti…

Il treno, finalmente. L’uomo in grigio rimane fermo, immobile, per un attimo penso che, anche lui come me, non avrà il coraggio di prendere questo treno. Un fermo immagine, poi tutto si anima all’improvviso.. Dov’era tutta questa gente? Gli uomini in giacca e cravatta parlano sottovoce con il capotreno che annuisce e li accompagna verso l’ultima carrozza. Poi solo silenzio e una bara. Di nuovo tutto fermo. L’uomo vestito di grigio guarda davanti a sé. Io resto ancora un po’, non ho fretta, non più. Ci saranno altri treni forse.. o forse no. Non importa, ho me e una vita da inventare.

@ziaMafy

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